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martedì 28 maggio 2013

Recensione: Il posto dei miracoli di Grace McCleen



Titolo: Il posto dei miracoli
Autore: Grace McCleen
Traduzione: Norman Gobetti 
Editore: Einaudi
Pagine: 304
Prezzo: 18 euro

La trama

In quella stanza Judith McPherson, dieci anni e la fantasia per riempire i vuoti, raccoglie quello che altri definirebbero rifiuti- erba secca, scatole di fiammiferi, vecchi lacci da scarpe - e ne fa preziosi mattoni per costruire un perfetto, confortevole mondo in miniatura.
Perché il mondo, quello grande, perfetto non è: a casa un padre cupo e irreprensibile, tutto intorno una comunità religiosa per la quale la fantasia è peccato e la fine del mondo è sempre dietro l'angolo, e a scuola le minacce di un compagno violento. Come difendersi? Basterebbe un miracolo. Un po' di neve fuori stagione, magari. Una bella spolverata di zucchero, farina e cotone sul mondo in miniatura... ed è allora che per Judith cominciano i guai.

La mia recensione

Judith è una bambina di dieci anni che, con un pezzo di stoffa e qualche materiale di recupero, può creare un mondo fantastico, il suo mondo, la “Terra dell’Adornamento”, un luogo dove riesce a trovare rifugio e conforto nei momenti più difficili della sua giovane vita.

La madre è morta dopo il parto e suo padre, addolorato, arrabbiato e gravato da questa nuova enorme responsabilità, si chiude in un mondo freddo, distaccato, senza sentimenti, dove l’unica sua consolazione sembra essere la fede religiosa che lo porta a vagare di casa in casa ed avvertire tutti dell’arrivo dell’Armageddon che spazzerà via il mondo e solo chi avrà meritato la Terra Promessa si potrà salvare.

Per Judith, il suo mondo inventato, è l’unico luogo che la fa sentire al sicuro, che la protegge dal bullo della scuola e che dove ogni suo desiderio si trasforma in realtà. Proprio come quella volta che decise di far nevicare sulla Terra dell’Adornamento e per giorni nevicò veramente nella realtà e lei poté stare a casa da scuola lontana da quel suo compagno che le aveva promesso di metterle la testa nel water!

E se fosse stato un miracolo? Ci crede veramente ed i suoi miracoli si perfezionano sempre di più, a tal punto che arriva a parlare anche con Dio!

Questo libro ci pone di fronte a tante chiavi di lettura, a tanti piani che possiamo decidere di scalare ed entrare nel nostro io più profondo. Due mondi in contrasto, quello degli adulti: freddo, senza sentimenti ma con la convinzione di sapere sempre la verità e la cosa giusta da fare; dall’altra quello dei bambini, alle volte cresciuti troppo in fretta, che si accollano i problemi degli adulti e  vorrebbero che il mondo fosse migliore.

Il bullismo, presente nelle scuole, è un altro tema che possiamo trovare in questo romanzo, ma anche l’emarginazione del padre di Judith quando decide di non partecipare allo sciopero della sua fabbrica.

La difficoltà di una bambina di crescere in questo mondo di adulti che,  svuotati di tutto,  vivono e predicano solo nell’attesa della fine del mondo.

Judith è dolce, tenera, verrebbe voglia di consolarla, di aiutarla perché ci rispecchiamo in lei: chissà quanti di noi hanno avuto un amico immaginario o quanti di noi si sono rifugiati in un mondo immaginario solo per sfuggire alle brutture del mondo reale.

Ma tutto questo non conterebbe nulla se non ci fosse la mano della giovane autrice: la sua è una scrittura poetica, elegante, sembra che riesca a far danzare le parole sulla carta e noi ne rimaniamo letteralmente ipnotizzati, ammaliati fino all’ultima pagina.

E’ un libro imperdibile, una piccola favola  che porta dentro di se delle grandi riflessioni.





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