Titolo: La figlia dei ricordi
Autore: Sarah McCoy
Editore: Nord
Collana: Narrativa
Pagine: 462
Prezzo: 17,60 euro
La tramaGarmisch, Germania, inverno 1944. È un anello di fidanzamento, quello che un ufficiale nazista ha appena messo al dito della giovane Elsie. Un anello che potrebbe cancellare l’amaro sapore della guerra, regalando a lei e alla sua famiglia il sogno di una vita in cui l’aria profuma di biscotti allo zenzero e di serenità. Invece, d’un tratto, Elsie si ritrova a guardare negli occhi la realtà: un bambino ebreo si presenta alla sua porta e la implora di salvarlo, di nasconderlo. E lei lo aiuta… El Paso, Texas, oggi. È un anello di fidanzamento, quello che Reba non ha il coraggio d’indossare. A darglielo è stato Riki, un uomo che la ama senza riserve, nonostante le sue asprezze. Eppure Reba esita: prigioniera di angosce e inquietudini radicate nel profondo, sa che la sua armatura di donna realizzata potrebbe frantumarsi da un momento all’altro. E ha paura… Elsie e Reba non potrebbero essere più diverse, ma il destino ha voluto far incrociare le loro strade, come se l’una non potesse proseguire senza l’altra. Per Elsie, parlare con Reba significherà ripercorrere le vicende che l’hanno portata dalla Germania agli Stati Uniti, ricordare tutto ciò che la guerra le ha brutalmente strappato e infine perdonare se stessa. Per Reba, confidarsi con Elsie significherà accendere la luce della verità, ascoltare la voce del cuore e accettare che la speranza possa nascere anche dal dolore. Per entrambe, l’amicizia che le lega darà loro il coraggio di sconfiggere i fantasmi del passato…
La mia recensione
Due donne ed un anello di fidanzamento sono il filo conduttore di questo racconto che ci fa viaggiare nel tempo: nel passato devastante, quello della Seconda Guerra Mondiale dove ha vissuto Elsie e nel presente di Reba ad El Paso.
Sarah McCoy ci fa vivere queste due vite in modo parallelo, ripercorriamo così la vita passata di Elsie giovane ragazza tedesca che, vissuta sotto il dominio nazista, alla fine della guerra si rende conto degli orrori commessi dai suoi connazionali.
Con grande delicatezza l’autrice affronta un tema che molti ancora oggi fanno fatica a considerare e cioè le sofferenze vissute dal popolo tedesco durante la Seconda Guerra.
Non si possono assolutamente paragonare le atrocità ed i massacri che sono stati compiuti contro il popolo ebreo ed a tutti i perseguitati, ma sicuramente anche i bambini tedeschi vissuti durante la guerra subirono violenza e sarà proprio la protagonista Elsie a raccontarci la sua terrificante verità. Non da ultimo bisogna considerare tutti quei bambini che, cresciuti con gli ideali nazisti, una volta finita la guerra, si ritrovarono figli di assassini e scoprirono l’orrore che fu, fino a quel momento loro celato.
In confronto le paure e le angosce di Reba, forse non si possono neanche paragonare a quelle di Elsie, ma sono due donne diverse, vissute in due periodi altrettanto diversi e quindi i dubbi di Reba sono quelli che può avere una giovane donna della sua età: il fidanzato, la famiglia ed il lavoro eppure, questo incontro saprà aiutarle entrambe.
Tutto scorre leggero, quasi impalpabile, non posso negarvi che Elsie mi è rimasta nel cuore, l’autrice è riuscita a rendere il carattere di questa ragazza di diciassette anni forte e decisa, ma nello stesso tempo fragile ed indifesa e molte volte mi sono ritrovata a provare rabbia per il fatto che non potevo fare nulla per aiutarla! Lo so, non ha molto senso quello che dico, ma vi assicuro che il lettore viene completamente coinvolto da questo racconto ed anche i profumi della panetteria di Elsie ad un certo punto sembravano presenti con me nella stanza.
Elsie e Reba ci possono insegnare tante cose: anche se il destino non è stato clemente con noi, anche se possiamo passare dei momenti in cui sembra che nulla vada nel verso giusto, non ci dobbiamo mai scoraggiare, ma dobbiamo risollevare la testa e con coraggio guardare dritto verso di noi perché oltre il buio c’è sempre una persona pronta a tenderci la mano ed aiutarci.
Questo libro lo vorrei consigliare a tutti, il ricordo è l’unico modo per non ripetere gli stessi errori, il ricordo può essere terribile e far male, ma non bisogna mai dimenticare.
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