SALONE DEL LIBRO DI TORINO dal 9 al 13 maggio 2024 - VITA IMMAGINARIA
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lunedì 6 aprile 2015

Speciale: Gioca con Gala Cox - Il mistero dei Viaggi nel tempo di Raffaella Fenoglio

Cari lettori,
inizia oggi lo speciale Gioca con Gala Cox - Il mistero dei Viaggi nel tempo, un vero e proprio viaggio nel mondo di Gala che ci terrà compagnia per quattro lunedì e che vi darà la possibilità di stringere tra le mani una bellissima collana con il libro in miniatura ed una copia cartacea del libro autografata dall'autrice.

Partecipare è molto  semplice, ogni lunedì pubblicherò un post con approfondimenti sul libro e sull'autrice; all'interno di ogni post ci saranno una o più parole scritte in modo diverso rispetto a tutto il resto del testo, mettendo insieme queste parole riuscirete a formare una frase, che ricorre spesso nel libro. 

Chi di voi scriverà la frase giusta nell'ultimo post del 27 aprile 2015 e commenterà la mia recensione spiegando il motivo per cui vuole leggere questo libro, avrà la possibilità di ricevere il libro e la collana! 

Come sapete non c'è nessuna estrazione, ma è un semplice regalo per voi quindi sarà l'autrice a scegliere, in base ai vostri commenti, chi riceverà questo delizioso pensiero.

Ma andiamo con ordine ed iniziamo a parlare del libro.


Titolo: Gala Cox. Il mistero dei viaggi nel tempo 
Autrice: Raffaella Fenoglio 
Editore: Fanucci
Pagine: 384
Prezzo: 14,90 euro
Ebook: 4,99euro
In libreria da ottobre 2014 

La trama


Gala Cox Gloucestershire ha quindici anni e frequenta il liceo artistico. Ha un carattere indeciso, un’intelligenza fuori dal comune e la passione per le materie tecniche. E non sta affrontando un bel momento: ha appena perso la sua migliore amica, Nadia, in un terribile incidente dai risvolti misteriosi e il suo amatissimo papà se n’è andato di casa senza una ragione apparente.
Ora Gala vive con la mamma Orietta, medium scostante e autoritaria, e alcuni spiriti vaganti tra i quali l’indiano Matunaaga e la monaca benedettina Ildegarda di Bingen.
Gala crede di sapere tutto sull’aldilà, fino a quando non inizia a frugare nello studio del padre alla ricerca di una traccia che le permetta di ritrovarlo. Qui, una scoperta casuale le aprirà le porte di un mondo prima sconosciuto, catapultandola in una realtà parallela e pericolosa.
In un graduale e inesorabile susseguirsi di avvenimenti e scoperte, Gala vedrà crollare le proprie certezze una ad una. L’amore per le persone a lei care la spingerà a intraprendere una lotta che la renderà una ragazza più forte, molto più di quanto abbia mai potuto immaginare.


Intervista a Raffaella Fenoglio


Ciao Raffaella, benvenuta nel mio magico giardino...mettiamoci comode, se vuoi posso offrirti un infuso di petali di rose cosí possiamo iniziare a fare quattro chiacchiere con i nostri amici lettori! Ti andrebbe di raccontarci qualche cosa di te? Com'é nata la tua passione per la scrittura?

Veramente all’inizio pensavo di darmi o al bungee jumping, o allo spinning o alla scrittura. Poi ho pensato che il primo fosse un tanticchio troppo pericoloso e il secondo facesse sudare come un cammello. Allora ho optata per la scrittura. 

Bungee jumping o  spinning??? Meno male che alla fine hai deciso di darti alla scrittura!!! Non meno impegantivo, ma sicuramente meno faticoso a livello fisico!
Gala Cox é un libro che tratta il tema dei viaggi nel tempo e se devo essere  sincera è una cosa che mi ha sempre affascinato...un mio sogno sarebbe proprio quello di poter andare indietro nel tempo; hai preso come modello altri libri che trattano lo stesso argomento?

Io ho amato i viaggi nel tempo che incrociavo in libri diciamo “non fantasy”.Il primo è stato  un libro di Daphne du Maurier, che ho letto da ragazzina: La casa sull’estuario.  Lì l’autrice utilizza un farmaco per far viaggiare il protagonista.  Amo anche  Guillame Musso che usa spesso i salti temporali nei suoi libri. E poi adoro il film “Ritorno al futuro”.

Ci sono degli scrittori a cui ti sei ispirata o che in qualche modo ti hanno "formato"?

Non ho mai considerato il leggere come uno studio, quindi non so chi o cosa mi abbia formato. Diciamo che ho letto, e leggo, tanto ma che mi appello al diritto di bovarismo di Daniel Pennac. Cioè leggo solo ciò che mi piace (qualcuno inorridirà, ma è così…). Da ragazzina leggevo di tutto, ero una lettura bulimica e onnivora. I miei erano abbonati a Selezione del Reader’s Digest, ogni mese arrivava un volume bellissimo rilegato - con la copertina colorata e alcune tavole illustrate - che conteneva quattro romanzi.  E tra la casa e la cantina avevo centinaia di quei libri…penso di averli letti tutti fra gli undici e i sedici anni di età.

Mi ricordo i libri di Selezione perchè anche mia mamma era abbonata!!! Ma adesso dobbiamo andare avanti con la nostra intervista...ci racconti qualche cosa su Gala? C'è qualche cosa di te in lei?

Di Gala, come personaggio, c’è l’amore per la scienza. Io da bambina mi ci sarei persa al Museo della Scienza e della Tecnica di Milano, nel senso che non avrei più voluto uscirne.

Questa è una cosa che proprio non abbiamo in comune...io sono decisameeeeente (come direbbe Dennis) negata per le materie scientifiche!! Tra i vari protagonisti di Gala Cox ce n'è uno che ami particolarmente? E se si, qual é il motivo?

Ce ne sono due, in realtà. Uno è Edvige perché è una figura che ha forti elementi autobiografici (tipo: hai presente quanto poco ci metta Edvige a perdere la pazienza?) e l’altro è Matunaaga. Amo da morire la sua pacatezza e saggezza.

Quali sono i tuoi progetti futuri? Un altro libro oppure la continuazione di Gala Cox?
Al momento sto spadellando…nel senso che sto progettando qualcosa legato al mio foodblog.

Ah! Siiiiii....il tuo blog Tre civette sul comò....ma allora la cucina è un'altra tua passione?

Sì, assolutamente. Mi piace cucinare. Quando ho abbracciato un’alimentazione a basso indice glicemico mi sono resa conto quanto fosse difficile trovare ricette di quel tipo...allora ho deciso di mettere su un blog dedicato. 

Solitamente le mie interviste si concludono sempre con la stessa domanda e quindi anche a te sottopongo questo piccolo giochino: se dovessi salvare solo 3 libri quali sceglieresti?

Solo tre? Ma sei crudele! Dunque: Così è se vi pare, Il Gattopardo, Il giardino dei Finzi Contini.

Si...si....sono proprio crudele!...ma sai che io non saprei rispondere a questa domanda! Sono trooooppi i libri che vorrei salvare!

Grazie Raffaella per essere stata qui con noi...ma vero che le cose non finiscono qui? Lunedì prossimo continueremo a parlare del tuo libro quindi invito tutti i lettori a seguirci ancora perché avremo uno speciale sui protagonisti del tuo libro.


Veniamo ora alle regole per poter partecipare
  • essere follower del blog
  • cliccare Mi piace sulla pagina facebook del libro
  • cercate le parole nascoste nei post e formate la frase che ricorre spesso nel libro
  • commentate il post del 27 aprile 2015 raccontandoci perchè vorreste leggere questo libro

 

Ecco le prossime date:

Lunedì 13 aprile 2015
Lunedì 20 aprile 2015
Lunedì 27 aprile 2015

Se volete pubblicizzare l'evento potete esporre sulle vostre pagine o sui vostri blog l'immagine qui sotto.

giovedì 20 febbraio 2014

Intervista in esclusiva a Kerstin Gier autrice di Silver


Cari lettori,

grazie alla casa editrice Corbaccio, qualche giorno fa ho avuto la possibilità di porre tre domande a Kerstin Gier, autrice della mia adorata trilogia delle gemme e del suo ultimo libro Silver  (QUI la mia recensione).

Curiosi di conoscere qualche cosa in più su questo libro e sull’autrice? 

Bene, allora andiamo a scoprire insieme quali sono state le mie domande!



 1. Il sogno può essere considerato una fuga dalla realtà, questo perché non si ha il coraggio di affrontare la realtà, lei come si comporta di fronte alle difficoltà della vita, dove trova la forza per affrontare le difficoltà della vita ?
 
Sognando! Scherzi a parte non penso che i sogni siano una fuga dalla realtà quanto piuttosto un mondo senza
confini in cui tutto si può realizzare. E come scrittrice mi è piaciuto immaginare che esista un punto di incontro tra il mondo reale e quello dei sogni.

2. La storia di Silver è perfetta anche come trama per un film, ha mai pensato di scrivere anche per il cinema?
 
No, è un linguaggio molto diverso che non padroneggio affatto. Anzi quando un mio libro viene trasformato in un film lascio totale libertà al regista perché so che si tratta di una visone totalmente diversa della storia. 

3. Il motto sulla porta di Henry - Dream on - mi ha fatto subito pensare alla famosa canzone degli Aerosmith; ha forse trovato parte dell'ispirazione nella musica? Esiste una colonna sonora ideale per questa sua trilogia?
 
Il bello dei libri è che ognuno ci "vede" cose diverse, anche cose che l'autore non ci ha messo, per lo meno consapevolmente! Certamente ogni libro ha una sua colonna sonora, diversa per ogni lettore. Io per Silver me la immagino rock! 


Ringrazio la Gier per la sua disponibilità, ma ora vorrei sapere cosa ne pensate voi dei sogni….sono una fuga dalla realtà o come dice dice l’autrice un mondo senza confini in cui tutto si può realizzare?

sabato 7 settembre 2013

Partecipate all’intervista a Tito Faraci autore di Death Metal

In occasione dell'uscita di Death Metal di Tito Faraci, uno dei più apprezzati sceneggiatori italiani di fumetti, lunedi 9 a partire dalle 17, sulla pagina FB di Piemme Freeway,  l'autore risponderà alle domande dei lettori per un'oretta. Curiosità, chicche, retroscena su una storia che mescola Dylan Dog e Stephen King, ambientata nel mondo della musica metal.

Non mancate a questo grande appuntamento

QUI la pagina facebook


Titolo: Death Metal
Autore: Tito Faraci
Editore: Piemme
Pagine: 294
Prezzo: 15.50 €
In libreria dal 3 settembre 2013

La trama 

 
Gli Snake God Hunters sono un gruppo metal composto da cinque ragazzi pugliesi. Ora sono in viaggio verso nord per un concerto in un minuscolo paesino dell'Oltrepò pavese.
E, mentre il loro camioncino si perde tra le nebbie, incominciano a riaffiorare i ricordi di una potenza diabolica che cova in uno di loro e avrà il potere di creare caos, morte e distruzione. 

Il Secco e il Biondo gli sbarrarono la strada e si misero a spingerlo verso il muro. Gli altri ragazzi cominciarono a radunarsi. Arrivò anche Mangiamerda, piazzandosi da solo in un angolo.
E lui ebbe paura, di nuovo.
Solo che questa volta la paura non riuscì a fermarlo, perché, vedete, non era paura del Secco e del Biondo. Non era la paura che avreste sentito voi, al posto suo.
Era paura per il Secco e per il Biondo.
Non era paura del male che loro avrebbero potuto fare a lui.
Era l’esatto contrario.

L’autore


Tito Faraci è un riconosciuto sceneggiatore di fumetti (Dylan Dog, Tex, Diabolik, Spider-Man, Disney…)
È molto seguito su Twitter dove conversa quotidianamente coi suoi fan https://twitter.com/titofaraci.
Per Freeway ha già pubblicato Oltre la soglia. Per Edizioni Piemme Il Battello a Vapore ha pubblicato Il cane Piero. Storia di un fantasma

lunedì 29 ottobre 2012

Intervista ad Alessandra Spisni

Titolo: Le ricette della maestra di cucina

Autore: Alessandra Spinsi

Edizione: Dalai editore

Pagine: 400

Prezzo: 15,90

In libreria da ottobre 2012

Dalle taglioline al burro e brandy, ai salatini di pasta sfoglia, dalla torta salata con rucola selvatica e robiola, alla sua speciale pizza al taglio, Alessandra Spisni ha raccolto 150 nuove ricette facili e squisite, dedicate a chi non passa la giornata in cucina ma a tavola ama il cibo buono e sano.

Carissimi, con grande piacere oggi do il benvenuto nel mio Giardino delle rose ad Alessandra Spisni che molto simpaticamente ha accettato di essere intervistata da me. Quindi mettetevi comodi e “gustiamoci” questa chiaccherata con un’importante e famosa cuoca, che molti di voi riconosceranno sicuramente grazie alla sua partecipazione al programma La prova del cuoco in onda su Rai Uno, titolare de La Vecchia Scuola bolognese, l’unica scuola esistente di sfoglia e pasta fresca.

Sono contenta che abbia accettato il mio invito e per prima cosa le chiederei di presentarsi ai miei lettori e raccontarci da dove nasce la sua passione per la cucina?

Non è il termine corretto, io non cucino per passione ma per il piacere di mangiare bene e lo faccio per me come per gli altri, devo dire con molta gioia e soddisfazione.

Com’è nata l’idea di fondare una scuola di cucina dedicata alla sfoglia ed alla pasta fresca?

Dall'esigenza di recuperare una Tradizione importante sia sotto l'aspetto culturale che economico.

Nel suo secondo libro troviamo ben 150 ricette suddivise in capitoli tematici, ma sfogliandole sembra tutto così facile, riesce a spiegarci le cose in modo semplice e con le sue parole riesce a farci venir voglia di provarne una subito, ma a lei è mai capitato di sbagliare una ricetta?

Una?? 100...1000  Chi non fa niente non si sbaglia mai!!!  Io lavoro molto e di conseguenza....

L'insuccesso non mi brucia, anzi per me è uno stimolo a crescere.

Come fa a conciliare la vita lavorativa, quella affettiva e “notturna”? So del suo amore per i balli da sala come il valzer e le mazurche!

E' molto semplice, la mia nonna ci ha educato secondo il suo principio, prima il dovere e poi il piacere.

Così finisco di lavorare (la mia cucina apre alle h 7 della mattina con i miei cuochi/allievi)
e poi via al ballo!!!

Quali sono i suoi progetti futuri?

Quello di sempre: VIVERE!!! bene con gli occhi e le orecchie ben aperti per non perdere le opportunità che la vita, per consuetudine, mi regala. Vedremo!

“Il giardino delle rose” è un blog in cui si parla esclusivamente di libri ed ogni mia intervista si conclude sempre per tutti con la stessa domanda, ma prima vorrei ringraziarla per la sua cortesia, simpatia e per tutti gli ottimi consigli che ci da in cucina!

Se dovesse salvare soltanto tre libri in tutto il mondo, quali sceglierebbe?

Grazie a te per l'intervista e buone cose.

Salverei PINOCCHIO e poi fra tanti non posso proprio  sceglierne solo due.

martedì 7 agosto 2012

Intervista al blog su “CulturaOltre”

Carissimi, oggi vi presento una nuova rivista online “CulturaOltre Magazine” il primo aperiodico dedicato alla cultura, all’editoria e ai viaggi.

Proprio nel primo numero troverete le domande che Teresa Di Gaetano mi ha rivolto sulla nascita del mio blog! Quindi vi invito tutti ad andare a leggere la rivista ed ovviamente anche l’intervista, vi basterà cliccare sulla copertina.

Buona lettura!

martedì 10 luglio 2012

Intervista a Teresa Di Gaetano autrice di “Senza di te”

 

 
Titolo: Senza di te
Autore: Teresa Di Gaetano
Casa editrice: Butterfly Edizioni
Pagine: 88
Prezzo 8 euro
Trama
Nina è una giornalista, vive in un appartamento tutto suo ed è circondata da amici che le vogliono bene; tutto questo, però, non basta più da quando Pietro è andato via. Adesso, Nina è una donna sospesa: colei che attraversa la città con le sue gambe, che scrive articoli con le sue mani, non è altro che l’ombra della donna che è stata. Persino i suoi migliori amici, Leo ed Elena, sembrano non capire la profondità del dolore che l’attanaglia e Nina, perseguitata dal ricordo di Pietro come da uno spettro, non può che sentirsi terribilmente sola. Sola, mentre affronta il dedalo di strade cittadine, mentre viene assorbita dal caotico paesaggio urbano, sfondo rumoroso e costante della vita dei protagonisti. La solitudine, però, dovrà combattere con la forza che Nina ha ancora dentro di sé, celata dietro la paura di ricominciare ad amare.
Un romanzo intenso sull’abbandono, sul vuoto creato dall’assenza – tutte le assenze, quelle di coloro che ci hanno lasciato così come quelle di chi c’è ancora, ma non riesce a comprenderci. Una storia indimenticabile che è danza d’opposti: il dolore e la speranza, la solitudine e il calore dell’amicizia, la morte interiore e la rinascita della fenice dalle sue stesse ceneri.
 
 Chiacchieriamo un po’ con Teresa Di Gaetano 
 
1) Ciao Teresa, è con grande piacere che ti do il benvenuto nel mio blog: Il giardino delle rose. Sono molto contenta che tu abbia accettato il mio invito a fare due chiacchiere con me. Prima di tutto ti andrebbe di presentarti ai miei lettori e raccontarci da dove nasce la tua passione per la scrittura?
Ciao Stefania e grazie che mi ospiti nel tuo bellissimo blog! Mi presento subito: mi chiamo Teresa ed amo sia leggere che scrivere. Queste due passioni mi accompagnano fin da quando ero bambina. Credo il merito sia stato di mia madre che sin da piccolina mi ha stimolato ad apprezzare la lettura. Certo... ho iniziato coi classici e adesso leggo anche i libri odierni, ma considero i classici la vera molla ispiratrice dei miei scritti.

mercoledì 27 giugno 2012

Video intervista a Damian Dibben autore de “I Custodi della storia”

Cari lettori, è con immenso piacere che oggi posso annunciarvi un gradito ospite qui sul blog: si tratta di Damian Dibben autore del libro “ I Custodi della storia” uscito il 17 maggio 2012 per la casa editrice Corbaccio.

Come vi ricorderete il nostro viaggio attraverso la scoperta di questo libro è iniziato il 3 maggio 2012 quando ve ne ho anticipato l’uscita con una speciale anteprima che potrete andare a rivedere qui,  siamo poi passati al booktrailer  ufficiale ed infine il blog era stato scelto, insieme ad altri, per partecipare alla Caccia al Tesoro organizzata dalla Corbaccio e vi avevo così svelato il penultimo indizio del gioco.

 

Bene, le sorprese non sono ancora finite perché grazie a Cecilia della casa editrice Corbaccio, ho avuto l’opportunità di intervistare l’autore del libro e porgergli delle domande per darvi la possibilità di conoscerlo meglio ed apprezzare ancora di più il suo libro. Ovviamente mi ero preparata un sacco di domande, ma il tempo non era molto e quindi mi sono limitata a quattro che sono state:

1. Ciao Damian è con grande piacere che ti do  il benvenuto nel mio blog: Il Giardino delle rose. Sono molto felice di intervistarti e di averti come "ospite": Ti andrebbe di presentarti ai miei lettori? Chi è Damian Dibben e come nasce la tua passione per la scrittura?

2. "I Custodi delle Storia" è da poco uscito qui in Italia ed ha avuto un grande successo, potresti raccontarci qualche cosa di questo libro, qual è stato il percorso che ti ha condotto a scrivere questo romanzo?

3. I viaggi nel tempo da secoli affascinano l’uomo, se un giorno dovessimo inventare una macchina che ci dia questa possibilità, saremo in grado di gestirla o avremo bisogno, come nel tuo libro, di Custodi che mantengano il passato inalterato?

4. Ti ringrazio ancora per la tua disponibilità e nel salutarti, sperando di riaverti presto sul mio blog, magari proprio con un tuo nuovo romanzo, ti faccio un’ultima domanda che è sempre uguale per tutti: se dovessi salvare soltanto tre libri in tutto il mondo, quali sceglieresti?

Ora potete mettervi comodi e guardare la video intervista

 

sabato 14 gennaio 2012

Anteprima e intervista: Damned di Claudia Palumbo

Cari amici, è con grande piacere che oggi posso avere come ospite Claudia Palumbo, autrice del libro “Damned” che tra pochi giorni potremo trovare nelle nostre librerie. Prima di dare la parola alla mia ospite, vorrei presentarvi meglio il suo romanzo fantasy.image

Titolo: Damned

Autore: Claudia Palumbo

Editore: Sperling & Kupfer

Pagine: 408

Prezzo: € 15,90

Data di pubblicazione: 17 gennaio 2012

Trama

Cathy ha diciotto anni e una ciocca viola nei capelli quando decide di trasferirsi da Napoli a Madenburg, in Germania, dove vive sua madre. Deve lasciare la band, il papà che adora e il mare della sua città, ma sa che sta facendo la scelta giusta. Quello che Cathy non sa è che nella cittadina alle soglie della Foresta delle Ombre l’aspetta qualcosa che cambierà per sempre la sua vita…

Perché due ragazzi che Cathy incontra a Madenburg, i gemelli Konstantin e Tristan, non sono solo due giovani e fascinosi cantanti rock; insieme alla loro eterea amica Engel, con cui formano un trio inseparabile, nascondono un segreto antichissimo e terribile, celato da sempre al mondo. Ma anche Cathy, senza saperlo, nasconde un segreto: è una delle cinque Predestinate, nata per eliminare quelli che, come Konstantin, Tristan e Engel, vivono tra noi ma sono esseri senza tempo. Immortali. Vampiri che hanno smesso di cibarsi di sangue umano ma non per questo sono meno pericolosi. Perché sanno rubarti l’anima.

Sarà l’amore a cambiare il destino di Cathy. Un duplice amore, contrastato e maledetto. Un amore impossibile, come tutti gli amori più belli.

L’autrice

Claudia Palumbo è nata a Pompei nel 1991. Frequenta il secondo anno di Giurisprudenza all'Università Suor Orsola Benincasa di Napoli. Tra un esame e l’altro sta già scrivendo un nuovo romanzo.

Booktrailer

Ed eccomi arrivata a te Claudia, è con grande piacere che ti do  il benvenuto nel mio blog: Il giardino delle rose. Sono molto contenta che tu abbia accettato il mio invito a fare due chiacchere con me. Prima di tutto ti andrebbe di presentarti ai miei lettore e raccontarci da dove nasce la tua passione per la scrittura?

Ciao! Mi chiamo Claudia, ho 20 anni e frequento il secondo anno di Giurisprudenza. Ho sempre scritto, sin dalla più tenera età. A nove anni ho rilegato per la prima volta un fascicoletto che conteneva un racconto d'amore scritto da me e l'ho conservato gelosamente nella scatola dei segreti fino a qualche anno fa. Posso dire, però, che l'amore per la scrittura è nato grazie all'amore per la lettura, una delle cose al mondo che amo di più.

Hai iniziato così giovane a scrivere! Ci racconti allora com’è nato “Damned”?

Damned è nato tra i banchi di scuola. Ogni giorno portavo le fotocopie di un nuovo capitolo alle mie amiche e loro, entusiaste,mi chiedevano di continuare a scrivere per sapere come sarebbe andata a finire. Ad ispirarmi maggiormente è stato Twilight, un libro davvero unico che ho letto per la prima volta in lingua inglese, quando qui in Italia non era ancora uscito. Ho apprezzato sin da subito il modo della Meyer di descrivere in modo così innovativo una figura mitologica che ho sempre amato: quella del vampiro.

La protagonista del romanzo è Cathy, una ragazza di diciotto anni, per caso c’è qualche cosa di te in lei?

Cathy è molto diversa da me. E' il mio "io letterario" ma ha un modo di fare completamente diverso dal mio. Lei è esuberante, passionale e decisamente forte caratterialmente. Io, invece, sono molto pacata e riflessiva. Forse è la mia seconda parte, quella che molte persone non hanno ancora visto ma che vive dentro di me.

E' difficile per una scrittrice esordiente riuscire a trovare una casa editrice che voglia pubblicare il proprio libro?

Fortunatamente, per me non è stato difficilissimo. Il libro è piaciuto praticamente subito!

Allora credo che sentiremo parlare molto di te! Ma dimmi, "Damned" sarà un romanzo auto-conclusivo o pensi che ci sarà una continuazione?

Damned è nato come un romanzo autoconclusivo ma, come dico sempre, mai dire mai...

Ho letto che stai scrivendo un nuovo romanzo...ci potresti svelare qualche cosa?

Il romanzo che sto scrivendo è sullo stesso genere ma decisamente più impegnativo. Sarà interamente ambientato in Italia, a differenza di Damned, e darà molta importanza alla parte storica del nostro paese.

Ti ringrazio ancora per la tua disponibilità e nel salutarti, sperando di riaverti presto sul mio blog, magari proprio con il tuo nuovo romanzo, ti faccio un’ultima domanda che è sempre uguale per tutti: se dovessi salvare soltanto tre libri in tutto il mondo, quali sceglieresti?

Bella domanda! Sicuramente Dracula di Bram Stoker, Cime Tempestose della Bronte e Le notti di Salem di Stephen King.

sabato 3 dicembre 2011

Intervista a Rhiannon Frater

Come vi avevo promesso oggi è con grande piacere che vi annuncio un’ospite veramente gradita: ci è venuta a trovare qui sul blog la scrittrice Rhiannon Frater, autrice del libro “Il Primo Giorno” edito da Delos Books. La ringrazio ancora per la sua disponibilità perchè ha accettato di sottoporsi alla mia intervista per poterci raccontare qualche cosa di lei e del suo libro da poco uscito qui in Italia.

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Per chi si fosse perso questo libro QUI potete trovare la mia presentazione e cliccando sulla copertina del libro verrete indirizzati alla pagina dove c’è la mia recensione.

Ciao Rhiannon è con grande piacere che ti do  il benvenuto nel mio blog: Il giardino delle rose. Sono molto felice di intervistarti e di averti come "ospite": Ti va di presentarti ai nostri lettori? Chi è Rhiannon e come nasce la tua passione per la scrittura?

Sono nata e cresciuta in Texas ed attualmente vivo ad Austin, la capitale. Sono felicemente sposata ed adoro leggere, scrivere, fare shopping e uscire con i miei amici. Per quanto riguarda la mia passione per la scrittura,  quando ero una bambina, come prima cosa ho iniziato a raccontare storie, poi ho imparato a parlare . Quindi ero una narratrice nata. Il mio amore per i libri si è evoluto in un amore per la scrittura. Onestamente, non credo che non potrei scrivere. Mi piace così tanto.

Quali sono gli scrittori a cui ti sei "ispirata" o che in qualche modo ti hanno "formato"?

Quando ero giovane, non ho mai letto storie dell'orrore. Così i miei autori preferiti erano Laura Ingalls Wilder e Agatha Christie. Crescendo, ho iniziato ad amare le sorelle Bronte e Bram Stoker. Quando finalmente ho iniziato a leggere libri dell’orrore, ho amato molto i primi libri di Stephen King come Shining, It e The Stand.

Non riesco a pensare ad un autore che ha avuto un'influenza diretta su di me. Ho letto tanti libri così probabilmente tutto quello che ho letto mi ha aiutato a formare la scrittrice che sono oggi.

Quali sono state le tue ultime letture?

“Pox jenny” di Bryan JL era assolutamente impressionante. Ho anche letto la serie “Hollow” di Amanda Hocking. Ho appena finito il secondo. Ho letto un sacco di opere  auto-pubblicate di recente che sono veramente buone. Da quando ho iniziato nel self-publishing, sono sempre entusiasta quando trovo davvero un grande autore auto-pubblicato.

"Il Primo Giorno" è da poco uscito qui in Italia ed ha avuto un grande successo, potresti raccontarci qualche cosa di questo libro?

In sostanza il libro parla di due donne molto diverse tra loro che si trovano il giorno in cui gli zombi vogliono conquistare il mondo e come riescano a sopravvivere insieme.

Il mondo che hai creato è fatiscente, ormai al collasso dove nessuno capisce cosa stia succedendo. Raccontaci qualche cosa in più di questo mondo. Cos'è che ti ha ispirato?

Mi sono ispirata a storie di sopravvivenza e come le persone reagiscano in tempi difficili. I mezzi di informazione tendono a concentrarsi sugli aspetti negativi, ma ci sono storie incredibili di atti eroici durante i periodi terribili. Inoltre, mi è stato ispirato dalla comunità. L'umanità sopravvive grazie all’unione e volevo esplorare questo concetto durante il tempo degli zombie.

Le protagoniste principali sono Katie e Jenni, Ci racconti qualche cosa di loro? E se puoi svelaci anche qualche segreto per il futuro!

Katie è molto calma e tende a pianificare le cose con cura. E una persona su cui si può fare affidamento. Katie è in lutto per la perdita della sua compagna, Lydia, ma cerca di superare questa tragedia concentrandosi su come aiutare Jenni ed il suo figliastro. Jenni era una moglie “trofeo” che veniva abusata dal marito. Lei è una persona mentalmente instabile, ma è anche grazie a questo che riesce ad andare avanti anche dopo la morte della sua famiglia. Le persone che hanno subito abusi possono essere molto brave a comportarsi in brutte situazioni riuscendo a sopravvivere grazie all’istinto. Questo aiuta a Jenni e riesce a tirare fuori tutta la sua rabbia sugli zombie e finisce per diventare  un killer di zombie davvero brava.

Ci sveli qualche cosa del secondo libro "Fighting to Survive"? E di quanti altri libri sarà composta la saga? Solo tre o hai in mente di scrivere altro?

“Fighting to Survive” continua la storia di Jenni e Katie e delle altre persone della comunità dove loro si rifugiano. Verranno trattate le difficoltà che nascono dal vivere in un mondo infestato dagli zombie. C'è sempre un pericolo costante e ogni volta che fanno qualcosa, come soccorrere la gente, conquistare nuovi edifici, o recuperare il cibo per sopravvivere, i rischi diventano sempre più grandi. Hanno a che fare con conflitti interni e minacce esterne.
As The World Dies è una trilogia e “Siege”è l’ultimo libro, uscirà nella versione inglese nel 2012. In questo momento non so se “Fighting to Survive” e “Siege” saranno tradotti anche in italiano.

Mi piacerebbe scrivere di nuovo in quel mondo, ma ho la sensazione che, in base a come andranno le vendite, lo farò oppure no!. Sto scrivendo “AS THE WORLD DIES UNTOLD TALES” per i miei fans . Questi saranno sottili e piccoli libri con di solito due racconti e una serie di novelle che parlano proprio dello stesso mondo. E’ un modo per raccontare storie di altri personaggi che non rientravano nella storyline principale.

Ti ringrazio tanto per la tua disponibilità e spero di riaverti presto come mia ospite! Vorrei farti un'ultima domanda che è sempre uguale per tutti: se dovessi salvare soltanto tre libri in tutto il mondo, quali sceglieresti?

La Bibbia, il mio libro “The Tale of the Vampire Bride” e IT di Stephen King.

mercoledì 26 ottobre 2011

Intervista a Giulio Pinto

Oggi avrò come ospite sul blog Giulio Pinto, l’autore del libro “Folle estate” che ha accettato di rispondere alla mia piccola intervista proprio per farsi conoscere meglio da voi lettori.image

· Ciao Giulio ti do il benvenuto nel mio blog: Il giardino delle rose. Sono molto felice di intervistarti e di averti come "ospite": Ti va di presentarti ai nostri lettori? Chi è Giulio Pinto e come nasce la tua passione per la scrittura?

Ho trentatré anni, e sto finendo proprio in questi giorni la tesi di laurea. La mia passione per la scrittura nasce dall’idea di esteriorizzare idee e sensazioni.

· Quali sono gli scrittori a cui ti sei "ispirato" o che in qualche modo ti hanno "formato"?

Quelli che mi hanno formato sono tanti, da Francesco Algarotti a Samuel Richardson, da Laura Toscano ad Alessandro Manzoni. Non mi sono tuttavia ispirato a nessuno, perché ho voluto realizzare un romanzo sui generis.

· Cosa hai letto ultimamente?

Soprattutto testi di Alda Merini, sulla quale sto facendo la tesi di laurea, inoltre Ricatto perfetto di Antonio Cabrini e La danza delle marionette di Luca Buggio, e sto leggendo Il cimitero di Praga di Umberto Eco.

· Ci puoi raccontare in due parole il tuo romanzo?

Sì. Vi compaiono una coppia protagonista e tanti altri personaggi secondari. Son quasi tutti accomunati dall’essere piuttosto stravaganti, spesso (soprattutto per quel che concerne i due protagonisti), molto diversi da come si potrebbero immaginare per le rispettive professioni. Emerge una corruzione genera-lizzata della società, che però è vista con ironia e leggerezza, e non con sdegno; tranne che per quel che attiene a personaggi realmente esistiti ed esistenti, che si son macchiati di atroci delitti. E’ proprio confrontando i comportamenti fuori dalle righe di questi personaggi fittizi con quelli di quelli reali che si giustificano le azioni illecite dei primi, che son incruente. La cospicua presenza dell’ippica, che apparentemente potrebbe esser vista nel libro come un pesce fuor d’acqua, è invece giustificata dallo spirito trasgressivo e di rottura degli schemi stereotipati che l’opera si prefigge di avere. E’ illustrata infatti per le gioie, i dolori e soprattutto l’impegno che cagiona agli addetti ai lavori, e non per la sua più diffusa immagine di bisca dove i cavalli e chi li conduce sostituiscono le macchine da gioco.

· "Folle estate" è il tuo primo romanzo, come nasce la storia che racconti?

Dal sentire il bisogno di esteriorizzare qualcosa, ma questo credo sia valido per chiunque pubblichi (anche su un sito Internet) un proprio scritto.

Un dì una mia cugina, vedendomi molto affascinato e per nulla indignato dai metodi poco ortodossi che adottano certe scuole private per cercar di far diplomare quanti più alunni sia possibile (ovviamente per motivi di marketing), mi consigliò di scrivere un libro a tal riguardo. Io avevo in mente da un po’ di tempo di scrivere un romanzo, o magari anche solo un racconto su un poliziotto. Ho così iniziato a scrivere un libro su una coppia formata da una professoressa che, sebbene lavori anche in una scuola statale, insegna in una scuola privata di proprietà della sua famiglia, e da un poliziotto. Per svariati motivi ho iniziato il testo nel 1998 e l’ho finito solamente nel 2010 (escluso l’editing che ho realizzato insieme all’editor della casa editrice all’inizio di quest’anno).

· E' difficile per uno scrittore esordiente riuscire a trovare una casa editrice che voglia pubblicare il proprio libro?

Non risponderò a questa domanda brevemente, perciò mi scuso se sarò petulante.

In linea di massima direi proprio che è difficilissimo, a meno che non si sia disposti a pagare l’editore, ma soprattutto è molto difficile che il libro riscuota un discreto consenso da parte del pubblico, e a tal riguardo vorrei citarvi un’espressione iperbolica molto stereotipata che ha utilizzato la mia editor quando ha risposto a una mia domanda sulle possibilità che avesse il mio libro di ottenere un discreto successo: Tutti scrivono e nessuno legge. Effettivamente il mercato librario è alquanto asfittico, mentre son moltissimi coloro che scrivono libri, e per di più, di solito, i lettori sogliono acquistare testi di autori noti, perché son affezionati a determinati autori, mentre temono d’imbattersi in un libro poco valido optando per quello di un esordiente, e per un problema di costi che sul web non ho mai visto esser trattato. Certo, su molti blog e forum si parla dell’alto costo dei libri in generale, ma non mi risulta — chiedo quindi venia se qualcuno l’ha fatto — si parli dei prezzi dei libri degli autori esordienti. Su Internet è facile cercare i libri di autori esordienti e verificare che a parità di pagine il loro costo è generalmente superiore a quello dei libri di autori noti; il che è purtroppo piuttosto logico: i costi di editing e promozione che comporta un libro di un autore affermato, che viene stampato in decine se non in centinaia di migliaia di copie, sul prezzo di copertina hanno un’incidenza irrisoria, mentre gravano in maniera apprezzabile sui libri di autori esordienti, che son quasi sempre stampati in tirature limitate e debbono quindi essere ammortizzati su poche centinaia di copie. Spesso il potenziale lettore guarda questi prezzi sdegnato, pensando: “Ma chi si credono di essere?! Una piccola casa editrice poco conosciuta vende un libro di un autore sconosciuto a questa cifra, che è superiore a quella dei libri di autori famosi pubblicati da grandi editori”; perché il più delle volte non sa che l’autore non ha deciso il prezzo (a meno che il libro non sia edito mediante un book on demand), ha diritto a una percentuale molto bassa sul prezzo di copertina, e spesso ha dovuto versare pure un consistente contributo economico per pubblicare, e ignora anche che pure la casa editrice, per quel che ho già detto, non guadagna per ogni copia un prezzo maggiore di quella che pubblica un libro di un celebre autore con un prezzo di copertina inferiore. E’ quindi difficile che un editore sia pronto a scommettere sul libro di un esordiente.

Parliamo delle opere in versi. Questa è proprio una valle di lacrime. Un esordiente che trova un editore disposto a pubblicargli un’opera in versi senza chiedergli un contributo economico, può dire di aver vinto un terno al lotto. Son infatti ben pochi coloro che leggono poemi e sillogi poetiche. Facendo la tesi su una poetessa, so bene che coloro che in Italia nel Novecento si son arricchiti con i loro versi si contano letteralmente sulle dita di una mano. In questo ancor giovane secolo non mi risulta che esistano nemmeno le eccezioni che confermano la regola. Ovunque si sente dire che le raccolte di poesie son invendibili, inoltre conosco diverse persone che non hanno alcun interesse per le poesie pure tra coloro che passano la maggior parte del loro tempo libero leggendo testi in prosa e apprezzano molto i libri di narrativa di qualsiasi genere.

Trovare un editore disposto a pubblicare un libro in prosa senza chiedere un contributo economico a un autore esordiente, pur restando alquanto difficile, è invece possibile, e ho amici che ci son riusciti; ma naturalmente l’editore deve esser convinto che l’opera in questione abbia un discreto successo, affinché possa rientrare dei costi (editing, stampa e promozione su tutti) che comporta la pubblicazione del testo, e trarne anche un guadagno. Il libro deve esser quindi valido e abbastanza corretto per quel che concerne la forma (anche se poi con l’editing questa è migliorabile) ma ciò non è sufficiente. Deve esser di un genere letterario abbastanza commerciale, quindi è più facile che vengano accettati romanzi d’amore o di genere fantasy (quest’ultimi son ancor più graditi agli editori se vampireschi).

Se un libro è molto poco commerciale, è quasi impossibile che un editore lo pubblichi senza ricevere un contributo economico, anche se è stato scritto da un autore referenziato. Vi voglio riportare a tal riguardo un paio di piccoli paragrafi di Wikipedia.

Un caso di editoria che in qualche modo potrebbe essere ricondotto al concetto di editore a pagamento, ma che in realtà si differenzia in modo sostanziale da questa definizione, è la cosiddetta "editoria sostenuta". Quando un'opera è di elevato valore culturale (ad esempio un saggio particolarmente curato), ma anche estremamente specialistica, può accadere che nessuna casa editrice sia disposta a pubblicarla, poiché commercialmente avrebbe la certezza di ricavarne soltanto perdite.

In taluni casi, enti ed istituzioni (ad esempio fondazioni oppure centri studi, o ancora le stesse Università) possono ritenere comunque importante che lo studio sia reso disponibile in veste editoriale, e decidono di concorrere alla spesa di realizzazione dell'opera fornendo contributi. Questo tipo di sostegno ha un elevato valore culturale, poiché salvaguarda una parte della cultura di nicchia, promuovendo la diffusione e la circolazione delle idee, permettendo altresì la produzione di libri di alto valore, e non soltanto i successi editoriali di consumo.

Condivido quel che qui si afferma per la mia esperienza di studente universitario di Lettere. Molti testi per sostenere gli esami, scritti dai professori, erano disponibili unicamente sotto forma di fotocopie, il che significava chiaramente che i docenti a volte non riuscivano a beneficiare di finanziamenti pubblici o privati per pubblicarli, non volevano farlo a proprie spese, e quindi nessun editore era disposto a pubblicarli. Effettiva-mente quello di questi testi è un mercato molto ristretto, perché se è vero che il libro di un professore spesso è inserito nel programma d’esame di altri corsi tenuti da diversi professori che in Italia (o anche all’estero se il volume viene tradotto) hanno la stessa cattedra o cattedre affini, lo è anche che tutti i docenti universi-tari scrivono libri sulla loro materia. Diverso è il caso dei manuali che, differentemente dai saggi, vengono utilizzati anche nelle scuole secondarie superiori. Per esempio un manuale di storia (materia studiata in ogni tipo di scuola) è molto gradito agli editori, ma unicamente perché ha un numero di possibili utenti elevatissimo. Credo proprio che di fronte a un libro del genere l’editore farebbe carte false affinché lo pubblicasse con la sua casa editrice, e se successivamente quel docente gli chiedesse di pubblicare un saggio, gli darebbe una risposta positiva e senza chiedere alcun contributo, pur sapendo che il saggio ha un bacino d’utenza limi-tato, temendo che in caso contrario, quando quel professore deciderà di pubblicare un'altra “gallina dalle uova d’ oro”, ovvero un altro manuale, scarterebbe subito la sua casa editrice dall’elenco di quelle a cui lo pro-porrà.

In conclusione l’editore pubblica il libro quando pensa di trarne un profitto in un modo o nell’altro.

· Hai altri progetti per il futuro?

Sì, vorrei continuare a scrivere un libro che ho appena iniziato, molto differente da Folle estate, del quale intendo però successivamente realizzare il seguito: Folle estate lascia infatti nel finale le porte aperte a un libro che ne sia il proseguimento.

· L'ultima domanda è sempre uguale per tutti: se dovessi salvare soltanto tre libri in tutto il mondo, quali sceglieresti?

Il barone rampante di Italo Calvino, Il Codice di Perelà di Aldo Palazzeschi e Il fu Mattia Pascal di Pirandello; ma solo se fossi proprio obbligato a scegliere, perché ritengo che ogni libro sia da salvare, anche quelli che a me non piacciono, perché ovviamente che non piacciano a me non significa che ad altri non possano invece andare a genio.

Ti ringrazio per la tua disponibilità e ti faccio un grosso in bocca al lupo per il tuo futuro.

rosa lungajpg