Oggi vi voglio parlare di un nuovo romanzo edito dalla casa editrice Salani dell’autrice italiana Rosalba Perrotta: All'ombra dei fiori di Jacaranda.
Il libro racconta la vita di una ragazza fuori dagli schemi ed è un vivido affresco della Sicilia a partire dagli anni Quaranta. È caratterizzato da una narrazione originale e di qualità, è brillante e divertente, è ricco di personaggi vivaci e brillanti, ha una grande capacità di emozionare.
Titolo: All’ombra dei fiori di Jacaranda
Autore: Rosalba Perrotta
Editore: Salani
Prezzo: 12,90 euro
Pagine: 360
La trama
La vita di Arabella cambia per sempre quando si ritrova orfana e viene affidata alla zia, la nobildonna più chiacchierata della città. Arabella sogna, viaggia, si innamora. Crea per sé una bolla di armonia, per sfuggire al conformismo del mondo in cui vive e alla conflittualità dell’ambiente universitario dove lavora. Sotto il suo sguardo scorre la vita della seconda metà del Novecento.
La zia Colomba, ricchissima e molto chiacchierata, non sembra la persona giusta per occuparsi della piccola Arabella. Il suo mondo è fatto di una villa colma di opere d’arte, una domestica bisbetica, molta disciplina e poco affetto. Ma la bambina trova nella sua tutrice e nella realtà che la circonda un universo di stimoli culturali e idee libertarie, che lei, come un fiore sotto la pioggia, assorbe e usa per crescere, per trovare la sua strada. E così, grazie all’educazione ricevuta nella sua famiglia di origine e grazie alla zia Colomba, che le trasmette allegramente la libertà, l’ironia e il disincanto con cui guarda il mondo, Arabella riesce a realizzare le sue aspirazioni, viaggia e studia, impara e si innamora, figlia cosmopolita di una Sicilia profumata, antica e piena di contraddizioni.
"Romanzo di formazione lieve e intenso. Alchimia proustiana al profumo di mandarino. Scrittura squisita, limpida, colta"
Rosa Mogliasso
Rosa Mogliasso
L’autrice
Rosalba Perrotta ha qualcosa in comune con la protagonista del romanzo, Arabella. È siciliana e ha gli occhi azzurri, suo padre era un barone che temeva di essere fritto in padella dai comunisti, e sul suo stemma di famiglia c’è un levriero che sale una scala a pioli. Ha insegnato Sociologia alla Facoltà di Scienze Politiche di Catania e ha già pubblicato due romanzi e una raccolta di racconti. Vive a San Gregorio, un piccolo centro ai piedi dell’Etna, e ha una jacaranda in giardino.
Nessun commento:
Posta un commento