Titolo: The Game
Autore: Michael Olson
Traduzione: Federico Lopiparo
Pagine: 576
Prezzo: 10 euro
TramaDieci anni fa la bellissima, multimilionaria Blythe Randall ha spezzato il cuore di James Pryce. Eppure, sembra che ora abbia disperatamente bisogno del suo aiuto.Pryce, un hacker in grado di rintracciare chiunque abbia fatto perdere le tracce di sé seguendo invisibili piste telematiche, si trova così coinvolto nell’incarico più difficile che gli sia mai stato assegnato: ritrovare Billy Randall, il fratello di Blythe, misteriosamente scomparso dopo aver inviato un video nel quale metteva in scena il proprio suicidio. Il solo indizio sulla sua posizione attuale è un luogo che non esiste: un nuovo, terrificante videogame che ha appena lanciato in rete, perché Billy Randall è sì un artista, un geniale inventore di mondi e virtuali, ma è anche un pazzo, un seguace di de Sade, forse un assassino. Una delle sue più strette collaboratrici è stata uccisa in modo atroce, il cranio perforato da un dispositivo medioevale; e potrebbe non essere la sua sola vittima, perché Randall potrebbe aver predisposto una fine altrettanto agghiacciante per ciascun giocatore che si è impigliato nella Rete...
La mia recensione
Per questo libro non avevo grandi aspettative e devo dire che alla fine non mi ha ne delusa ne entusiasmato!
Le premesse erano decisamente stuzzicanti: omicidi, tradimenti e cybersex, ma in realtà ho avuto difficoltà ad entrare nella storia fin dall’inizio, molto probabilmente per gli inutili termini tecnici e le lunghe descrizioni, che a parer mio fanno perdere un po’ il filo del discorso, e per quel mondo virtuale lontano anni luce dal mio modo di essere.
Solo continuando a leggere ho cominciato ad appassionarmi un po’ di più, ma sono dovuta arrivare alla metà del libro su un totale di circa 600 pagine! Ed a essere sincera ad un altro libro non avrei dato tutta questa possibilità…lo avrei chiuso, senza finirlo, molto prima!
James è un protagonista piuttosto convenzionale, quasi banale, poco caratterizzato e non mi è risultato per nulla simpatico, anche se sicuramente molto intelligente, un po’ più particolari i personaggi secondari anche se in generale devo dire che risultano tutti un po’ delle “macchiette” poco scavati psicologicamente.
L’utilizzo del sesso, mi è sembrato un po’ gratuito, quasi uno stratagemma per vendere copie in più e le scene sono raccontate con freddo distacco, senza nessuna passione.
Il modo di scrivere dell’autore come ho già detto l’ho trovato molto dispersivo, con lunghe descrizioni tecniche e tante parole sbrodolate su così tante pagine. La critica che posso fare è proprio questa, non riuscire a catturare il lettore fin dalle prime pagine è già una brutta presentazione, se poi ce ne vogliono 300 per riuscire ad entrare nella storia, per me sono veramente troppe!
Voglio consigliare questo libro agli amanti del genere perché “The Game” ci descrive un inquietante futuro neanche poi così tanto lontano.
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