lunedì 16 luglio 2012

Recensione: “L’eredità di Iside” di Francesco Gioè

 

Titolo: L' Eredità di Iside

Autore: Francesco Gioè

Editore: Neftasia

Pagine: 375

Prezzo: € 18,00

Trama

Il crollo d’una parete nelle Catacombe cappuccine di Palermo svela una vecchia Bibbia, testa di ponte di un pellegrinaggio che porterà ad un segreto insospettabile. Cos’è il GRIV? Servizi segreti ispirati dalle previsioni catastrofistiche di Al Gore e di buona parte della scienza contemporanea. Qual è il suo obbiettivo? Salvaguardare la Terra ad ogni costo. Un protagonista fobico e musicopatico; un’equipe di professionisti a spasso per la storia e, sullo sfondo, lo spionaggio ai massimi livelli. L’eredità di Iside mette insieme mistery, noïr e avventura. Una caleidoscopica narrazione attraverso mezzo mondo; attraverso guerre e civiltà pregresse. Cosa muoveva il vecchio frate vissuto a cavallo di tre secoli? Qualcuno cercherà di scoprirlo, passando da un’investigazione sincopata e da una tecnica narrativa assolutamente graffiante.

La mia recensione 

Gregorio, nome in codice Galileo, è un agente del GRIV, una giovane branca del Sapo, i servizi segreti svedesi che combattono contro quei fenomeni che alterano il processo naturale della terra, agendo in modo che la natura faccia il suo corso.

Dal crollo di una parete presso le catacombe dei cappuccini di Palermo, viene ritrovata un’antica Bibbia con all’interno un minuscolo pezzetto di stoffa con strane incisioni sopra.

Attraverso voli pindarici tra proverbi e giochi di parole, l’autore ci fa approdare nella bella Palermo, proprio nella cripta della chiesa di Santa Maria della Pace, fra cadaveri mummificati in cerca di indizi tra le pagine della vecchia Bibbia.

Gli indizi ci porteranno a Bubastis in Egitto. Gregorio ed altri esperti si ritroveranno invischiati in una vera e propria caccia al tesoro fatta di segni disseminati in vari luoghi e difficili da decifrare.

Ogni indizio viene descritto in maniera minuziosa aiutando il lettore anche attraverso schizzi, disegni ed immagini. Belle le descrizioni dei vari luoghi in cui i personaggi si trovano e così l’autore ci fa volare dall’Italia all’ Egitto, dalla Repubblica Democratica del Congo alla Grecia.

La storia si articola tra racconti di avvenimenti storici che vanno dall’Antico Egitto alla Seconda Guerra Mondiale avvicinando il libro al genere del romanzo storico, ed attraverso indagini, morti sospette ed omicidi, il libro passa dal thriller al noir più puro accontentando così il gusto di una più ampia fetta di lettori.

Ho trovato poco sensate le segnalazioni a piè pagina perché alle volte vengono usate per parole in lingua straniera ma che orami sono diventate di uso comune come ad esempio: Help me. Oppure usate per spiegare delle parole di uso meno comune e che magari non tutti conoscono, ma io a questo punto preferirei dare la possibilità al lettore di fare un piccolo sforzo, prendersi il dizionario ed andare a leggersi il significato della parola che non conosce.

“L’eredità di Iside” è un libro che non bisogna leggere in un momento di svago, è comunque un libro impegnativo che richiede un minimo di concentrazione per seguire la trama ed assaporare i giochi che l’autore riesce a costruire con le parole.

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