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mercoledì 4 luglio 2012

Recensione: “La città nelle nuvole” di Geoffrey A. Landis

Titolo: La città nelle nuvole

Autore: Geoffrey A. Landis

Casa Editrice: Delos Books

Collana Odissea Fantascienza

Pagine: 128

Prezzo: Euro 7,80

Trama

Tornando a casa da un viaggio di lavoro, la dottoressa Leah Hamakawa trova ad attenderla un messaggio. Non un'email: una vera busta, ornata di diamanti artificiali, da parte di uno dei più potenti tycoon del sistema solare, Carlos Fernando Delacroix Ortega de la Jolla y Nordwald-Gruenbaum. È un invito a raggiungerla su Hypatia, "il gioiello delle nuvole", una straordinaria città galleggiante nell'atmosfera del pianeta Venere.
Per David Tinkerman, collega di Leah legato a lei più di quanto non ammetta con se stesso, è l'occasione per visitare un mondo dominato da temperature infernali e gas velenosi nel quale la specie umana ha saputo adattarsi in modi inaspettati e sorprendenti. Ma avrà ben poco tempo per fare il turista e studiare la fisica e l'antropologia di questo ambiente così particolare: coinvolto in un attentato, Tinkerman dovrà arrivare a conoscere a fondo anche la politica e i conflitti sociali di Venere, se non vorrà perdere per sempre Leah e la sua stessa vita.

La mia recensione

Geoffrey è uno scienziato della NASA che si occupa di esplorazione planetaria e con questo romanzo ci porta in un fantastico viaggio con Leah Hamakawa e David Tinkerman fra le città galleggianti del pianeta Venere.

Se inizialmente il viaggio poteva sembrare un’ottima occasione per studiare questo mondo dove l’uomo è riuscito a dominare elementi dannosi alla sua sopravvivenza come gas velenosi e temperature infernali, in realtà i nostri protagonisti dovranno fare i conti con Carlos Fernando, un adolescente della famiglia più potente del mondo venusiano, che sogna il potere assoluto senza badare alle gravi conseguenze che le sue azioni potrebbero avere sulle città di Venere.

L’autore ci fa immergere in questo mondo in cui diecimila città galleggianti , abitate da esseri umani orbitano attorno all’atmosfera di Venere grazie al fatto che a 50 chilometri di altitudine la temperatura del pianeta non è più infernale ma si avvicina a quella dei Tropici e la pressione è uguale a quella della Terra; Hypata, la città dove si trovano i nostri protagonisti non è una delle più grandi ma è una delle più ricche.

Geoffrey essendo uno scienziato, non ci racconta un mondo inventato, sembra un mondo reale, possibile, perché con le sue descrizioni dettagliatamente tecniche e scientifiche ci fa quasi credere che le città nelle nuvole possano esistere veramente.

Se da una parte la brevità del racconto lo rende leggero e scorrevole, dall’altra pecca di superficialità nei confronti dei personaggi che non vengono per nulla approfonditi ma semplicemente accennati e  non si ha il tempo di affezionarsi alla storia che è già finita.

Ho voluto dare tre stelline a questo romanzo soprattutto per le belle descrizioni del pianeta Venere e penso che gli amanti di questo genere o comunque chi voglia avvicinarsi al mondo della fantascienza apprezzerà questo breve racconto.

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1 commento:

  1. concordo, avrebbe meritato un più ampio respiro, una trentina di pagine in più non lo avrebbero appesantito più di tanto e la storia avrebbe guadagnato in spessore, comunque una lettura piacevole.

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